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The Gallery • Milano City Life


In the heart of City Life, the Milan Trade Fair redevelopment project, born The Gallery, an initiative designed by the M&C Saatchi Milan Agency for the Generali Group that aims to transform the new lilac subway stop “Tre Torri” into an exhibition space.
Already known for being the home of the three famous skyscrapers signed by the architects Arata Isozaki, Daniel Libeskind and Zaha Hadid, the Tre Torri stop will no longer be just a way station but it will also become a destination for travelers looking for inspiration.

For the first installation was chosen Emiliano Ponzi, the Illustrator of milanese adoption who has great international collaborations with magazines, publishing houses and luxury brands.
For the occasion the artist has chosen to depict urban life scenes by creating a harmonic version of the everyday life of commuters, employees, residents or simple bystanders.

“I chose to place people at the center of my work, I tried to give each person a name to enhance them even from the aesthetic point of view. What I wanted to represent it’s not just their daily journey, but also their ability to look beyond, to create dreams big enough to break the walls that they find in their path “.

ITA •

Nel cuore di City Life, il progetto di riqualificazione della Fiera Campionaria di Milano, nasce The Gallery, l’iniziativa ideata dall’agenzia M&C Saatchi Milano per il Gruppo Generali che ha come obiettivo quello di trasformare la nuova fermata della linea lilla “Tre Torri” in un vero e proprio spazio espositivo.
Già nota per essere la casa dei 3 grattacieli firmati dagli architetti Arata Isozaki, Daniel Libeskind e Zaha Hadid, la fermata di Tre Torri non sarà più un semplice luogo di passaggio ma diventerà anche la destinazione di viaggiatori in cerca di ispirazione.

Per la prima installazione è stato scelto Emiliano Ponzi, illustratore di adozione milanese che vanta grandi collaborazioni internazionali con magazine, case editrici e brand di lusso.
Per l’occasione l’artista ha scelto di raffigurare scene di vita urbana creando una versione armonica della quotidianità di pendolari, lavoratori, abitanti del quartiere o semplici passanti.

“Ho scelto di mettere al centro del mio lavoro le persone, ho cercato di dare un nome ad ognuna di esse per valorizzarle anche dal punto di vista estetico. Quello che ho voluto rappresentare non è solo il loro viaggio quotidiano, ma anche la loro possibilità di guardare oltre, di creare dei sogni abbastanza grandi da rompere i muri che sono abituati a trovare sul loro cammino”.