Internazionale a Ferrara • La Nuova Ferrara
Internazionale
L’illustratore nato nella nostra città presenta il suo lavoro al festival.Al suo fianco Notarbartolo.
Pubblicato in inglese dal Moma e in italiano da Fatatrac, il lavoro di Ponzi viene presentato in an- teprima nazionale oggi alle 18 al circolo Bologne- si, in piazza Santa Stefano. Al suo fianco Alberto Notarbartolo, vicedirettore del settimanale.
In anteprima nazionale Emiliano Ponzi presenteràLa grande mappa della metropolitana di New York, edita in inglese dal Moma e in italiano da Fatatrac, in occasione del Festival di In- ternazionale. Oggi alle 18,
al Circolo Arci Bolognesi in piazzetta San Nicolò,sarà Al- berto Notarbartolo, il vicedi- rettore del settimanale, a dialo- gare con il famoso illustratore, originario proprio di Ferrara.
Ponzi, com’è riuscito a in- terpretare uno spazio tanto controverso?
«È stata una sfida intensa quanto inedita - racconta allaNuova -. Mi sono dovuto con- frontare con un segmento del- la storia del design che tutti avevano sottomano e ora per- mane nella collezione del Mo- ma. Il disegno di Massimo Vi- gnelli del 1972 fu talmente pratico, e al contempo antesi- gnano, da essere dismesso do- po soli nove anni. Una volta compreso, però, è divento una vera e propria opera d’arte».
Da un groviglio è riuscito ad arrivare all’ordine?
«Il caos c’era prima di quella mappa, quando si usavano ver- sioni imprecise, per lo più turi- stiche. L’astrazione di Vignel- li, composta da linee immagi- narie poste tra loro a 90 e 45 gradi, mi è servita per orientar- mi e mettere a fuoco la mia creatività. Vignelli? Ho segui- to un mio percorso mentale, con cui ho rivitalizzato quelle stesse linee. Ho raccontato la
vicenda di Vignelli, mettendo- mi nei suoi panni mentre gira e studia NY, alle prese con un go- mitolo di serpenti colorati che ammaestra per farli entrare nella pagina».
La metro è enorme, un in- crocio assai stressante, non solo per i newyorkesi.
«Vivendo oltreoceano per di- versi mesi all’anno la prendo ogni giorno. E mi sono reso conto dell’impegno educativo che guida sottoterra milioni di persone in direzioni precise. Rappresenta un’impresa titani- ca di comprensione del mon- do attraverso la tecnica».
Perché dimostrare ai giovani lettori che il design gra- fico può esser un modo per ri- solvere i problemi?
«L’impegno educativo guida milioni di persone ogni giorno sottoterra in direzioni precise»
«La realtà è complessa; va compresa e astratta per affron- tarla, ma senza banalizzarla. Qualsiasi atto creativo è una sintesi che torna agli individui per facilitare loro la lettura del contesto. Riuscire a spiegare le nostre intenzioni fa sì che gli altri possano apprezzarle, per- ché offre un aspetto funziona- le oltre a quello estetico».
In sostanza, è la distanza tra l’arte da galleria e quella applicata...