Boite Interview
Volere Volare
Nell’antivigilia di un compleanno ci sono poche cose che una donna può fare.
La migliore è sparire, optare per il nascondimento e poi ricomparire il giorno di festa con l’aria di chi è semplicemente uscita a ritirare la posta.
E nel giorno rubato al mondo, darsi da fare col proprio chirurgo estetico.
Non facciamo questioni di morale, questa è una guerra aperta tra te e la forza di gravità, belligerare non ammette prigionieri.
Sfilo per il parcheggio dell’ospedale con largo anticipo.
Al bar del padiglione centrale si accalcano i camici bianchi punteggiati dal verde smeraldo e intenso di chi, appena uscito dalla sala operatoria reclama – a buon diritto – qualcosa di altrettanto “forte”.
L’ascensore è poco più avanti, in coda c’è un giovane, potrebbe essere uno studente fuori corso con la faccia seria di chi va a trovare la nonna – non grave e non moribonda – e lo fa, benché controvoglia, perché sta bene.
Il mio occhio maldestro, anche se è il sinistro ad avere una leggero strabismo, ha sbagliato.
Ci guardiamo, è Emiliano.
L’incontro lo imbarazza, si fulmina sul posto e sorride forzatamente pur non avendo le mani sporche di marmellata. Ha già intuito che ho capito.
“Ancora paura di volare?” chiedo. “Sì” espira.
Emiliano Ponzi – appena trentenne – è una dei più affermati illustratori italiani in ambito internazionale. Collabora attivamente con The New York Times, Los Angeles Time, Newsweek, Sport Illustrated, Saatchi&Saatchi, la Repubblica, il Sole 24 Ore, Corriere della Sera e molti altri. Nella sua brevissima carriera ha già ricevuto riconoscimenti di altissimo livello come la Silver Medal della Society of Illustrators di New York.
“Emilano, quante volte sei stato a New York ultimamente?”
“Negli ultimi due anni almeno 5 volte, lo so, dovrei farmene una ragione ma per me volare è come bere un tazza di chiodi, Nico scusa ma sono in ritardo, devo partire.”
Ci salutiamo e inspiegabilmente Emiliano prende le scale. L’ascensore si spalanca con uno sbadiglio e salgo.
Il lavoro di Emiliano, rifletto, non lascia via di scampo, prima che un’opera della tecnica pittorica digitale è un efficace dispositivo retorico...
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